Febbraio 2025
Il Fondo di Emergenza
Il primo approccio all'educazione finanziaria


Quando mi sono approcciato per la prima volta al mondo dell'educazione finanziaria, uno dei concetti fondamentali di cui ho sentito parlare è stato il fondo di emergenza. Ma che cos’è esattamente?
Il fondo di emergenza è una sorta di paracadute economico, un capitale accantonato per far fronte a spese impreviste che possono presentarsi nella vita, come guasti all’auto, riparazioni in casa o problemi di salute. Tuttavia, il suo scopo non si limita solo a coprire spese impreviste; serve anche a garantire una certa stabilità economica in caso di eventi straordinari, come una perdita di lavoro o una crisi globale, proprio come è accaduto con il COVID-19.
Per determinare l’importo del fondo di emergenza, si calcola la propria spesa media mensile e la si moltiplica per un numero di mesi che può variare, solitamente tra 6 e 12, a seconda del livello di sicurezza che si vuole avere. Ad esempio, se una persona ha un’attività commerciale e, a causa di una crisi, si trova costretta a chiudere temporaneamente, disporre di un fondo di emergenza che copra almeno 6 o 12 mesi di spese permette di affrontare il periodo di difficoltà senza dover ricorrere a prestiti o vendere investimenti in corso. In realtà, la psicologia ci insegna che in situazioni critiche, la spesa media tende a ridursi, quindi un fondo progettato per 6 mesi potrebbe durare anche 8 o più.
Il fondo di emergenza è anche il primo step da completare prima di iniziare a investire. In Italia la parola "investire" sembra ancora poco utilizzata, mentre in altre parti del mondo è un concetto comune. Tuttavia, prima di approcciarsi agli investimenti a medio o lungo termine, è fondamentale avere un fondo di emergenza solido. Il motivo è semplice: in caso di necessità, si può attingere a quel capitale senza essere costretti a disinvestire prematuramente (non è quello l'obiettivo).
Questo approccio porta due grandi vantaggi. Il primo è che aiuta a prendere consapevolezza della propria spesa media mensile, un esercizio utile soprattutto per chi non è abituato a monitorare le proprie finanze. Il secondo è che insegna la disciplina del risparmio, ponendo le basi per una gestione economica più serena.
Personalmente, mi sono messo d’impegno e ho costruito il mio fondo di emergenza, che attualmente tengo su Trade Republic (tranquilli, non è una sponsorizzazione...magari). L’ho messo in un conto deposito che rende il 3% annuo, e tanto so che difficilmente lo tocco, quindi nel frattempo cresce da solo, come una pianta che annaffio una volta l’anno.
La cosa bella? Se mai dovessi averne bisogno, con un semplice click posso prelevarlo senza drammi. Niente file infinite, niente sportellisti che ti squadrono come se stessi chiedendo un prestito a vita, niente firme su 38 fogli diversi per poi sentirsi dire: "Ah no, doveva firmare anche qui in basso a destra". Se fosse stato in banca o alle Poste, probabilmente mi avrebbero chiesto anche il gruppo sanguigno e l'autorizzazione dei miei trisavoli prima di darmi i miei soldi (tratto da una storia vera).
Ogni anno faccio un piccolo "tagliando" al fondo, giusto per tenerlo al passo con il costo della vita, perché si sa, le spese aumentano più velocemente di quanto vorrei…specialmente a Roma.
Concludo dicendo che creare un fondo di emergenza potrebbe sembrare un piccolo esercizio, ma è il primo passo concreto verso una gestione finanziaria più consapevole e sicura.
Il Fondo di Emergenza
Il primo approccio all'educazione finanziaria
FINANZA
Renato Francesco Mercuri
2 min leggere